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02/04/2024

Un nuovo progetto per testare l'accumulo di energia termica nelle rocce fratturate

Un nuovo progetto per testare l'accumulo di energia termica nelle rocce fratturate

Un nuovo progetto intitolato "BEACH: Bedretto Energy Storage and Circulation of Geothermal Energy" è appena iniziato con una prima riunione del consorzio. Si tratta di un progetto pilota e dimostrativo finanziato dall'Ufficio Federale Svizzero dell'Energia (UFE), dedicato alla sperimentazione, allo sviluppo e all'introduzione di nuove tecnologie dalla ricerca al mercato industriale svizzero.

Il consorzio del progetto è composto da scienziati del BedrettoLab, del gruppo Geothermal Energy and Geofluids dall’ETH di Zurigo, da ricercatori della SUPSI e da esperti del settore dell'Azienda Elettrica Ticinese (AET) e di Geo-Energie Suisse (GES).

BEACH svolgerà un ruolo chiave nell'affrontare le sfide della transizione energetica svizzera, dimostrando una nuova tecnologia per l'immagazzinamento e il recupero di energia nel sottosuolo. Con lo spostamento della rete energetica verso le energie rinnovabili, come l'energia eolica o solare, le fasi stagionali del surplus di domanda energetica richiedono una soluzione efficiente e sostenibile per l'accumulo di energia. Mentre l'immagazzinamento di energia termica in sedimenti non consolidati (ad esempio nei Paesi Bassi) è ben affermato, l'immagazzinamento di calore nelle rocce dure e fratturate più comuni in Svizzera rimane in gran parte inesplorato. Il progetto BEACH esplorerà il cosiddetto accumulo di energia termica fratturata nella limitata permeabilità delle rocce cristalline del BedrettoLab.

Per dimostrarne la fattibilità, l'acqua calda (30-70 °C) sarà iniettata nelle fratture esistenti, dove sarà immagazzinata e mantenuta calda dalla roccia circostante fino a quando non sarà nuovamente recuperata. In uno scenario di implementazione reale, il calore potrebbe essere convertito in energia o utilizzato per il teleriscaldamento.

I test sono accompagnati da un monitoraggio completo in tempo reale e da simulazioni numeriche per ottimizzare il sistema di energia geotermica. In ultima analisi, la tecnologia sarà proposta a livello cantonale e nazionale per siti su scala reale che saranno realizzati da partner industriali come parte aggiuntiva del progetto. Un serbatoio su scala reale in roccia cristallina potrebbe essere realizzato in prossimità di infrastrutture con un elevato eccesso e/o domanda di energia, come le aree industriali, a profondità comprese tra 1 e 3 chilometri.

Maren Brehme del Politecnico di Zurigo è a capo del progetto BEACH, premiato con un fondo di 2,96 milioni di CHF. La comunità di Bedretto e il Canton Ticino sostengono il progetto di diffusione della tecnologia a livello nazionale.